Coltivare lo zenzero in Italia è possibile? Questa domanda se la sono posta in molti nel periodo recente, specialmente in virtù di un consumo di prodotto di importazione che ha visto un forte incremento e una sempre più puntuale presenza sulle tavole degli Italiani.
Massimo Longo, presidente del Consorzio zenzero Italiano, da sempre operante nel settore agroalimentare, e in particolare ortofrutticolo, si pose questa domanda nella metà dello scorso decennio.
La storia raccontata dal presidente del Consorzio:
“ La prima idea di affrontare questa non semplice avventura mi fu suggerita da una vera e propria esigenza di mercato proveniente dalle prestigiose Distillerie Nonino di Udine. In realtà non si trattava di una vera e propria richiesta di acquisto, ma di una richiesta di ricerca di mercato volta a testare le migliori varietà di zenzero al mondo. La mia conoscenza del prodotto, a quel momento, si limitava alle mie sensazioni di consumatore: lo zenzero di importazione disponibile in quel periodo proveniva dalle più disparate zone di produzione, dall’ Asia al Sudamerica, e avevo osservato la notevole differenza di caratteri organolettici non solo dipendente dall’area di provenienza, ma anche presumibilmente dal tipo di terreno a parità di specie.
Da questa osservazione nacque la convinzione, poi confermata dalle prime sperimentazioni, che le tecniche di coltivazione, i substrati di crescita e l’attenta cura che necessita questa pianta potessero fare veramente la differenza per la qualità finale del prodotto. Raccontare tutta la storia per filo e per segno che ha portato alla fondazione del Consorzio Zenzero Italiano richiederebbe uno spazio troppo ampio, e forse anche ricco di dettagli tecnici e agronomici che ad oggi impreziosiscono l’opera dei nostri virtuosi produttori che si stanno specializzando in tutta Italia e di cui non voglio certamente attribuirmi il merito. Come Presidente del Consorzio mi sento di dire che sono veramente fiero che questo progetto sia stato preso a cuore da Aziende di primaria importanza del panorama della produzione e distribuzione di qualità sia sul territorio Nazionale che Europeo.
Attualmente il mercato sta manifestando un concreto apprezzamento per il nostro zenzero e, non dimentichiamocelo, per la nostra curcuma. Abbiamo richieste da importanti operatori dell’industria del trasformato che al momento hanno avviato promettenti sperimentazioni che lasciano presagire un interessante prosieguo. Ma il più sentito ringraziamento va ai produttori che hanno creduto in questo progetto e hanno investito le loro risorse economiche e umane in un progetto che ha tutte le caratteristiche per portare un vento di rinnovamento nel panorama delle produzioni italiane di qualità”